Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May si cimentano in nuove ed entusiasmanti sfide al limte della follia, per svelarci i segreti delle auto sportive che tutti sognamo.
In questo episodio vedremo :
Rolls-Royce Ghost vs Mercedes S65 vs Bentley Mulsanne
Subaru Cosworth Impreza STI CS400 vs Ford Focus RS500 vs Volvo C30 Polar
L'ex militare Dave Canterbury e il naturalista Cody Lundin tornano ad esplorare i luoghi più ostili e inospitali del pianeta e ci mostrano come sopravvivere.
Nel Mare di Bering la pesca ai granchi si rivela deludente: le nasse sono vuote, i profitti crollano, tra l'equipaggio la tensione aumenta e il morale si abbassa.
Le forze speciali del texas , tra cui i Texas Ranger , combattono gli spietati cartelli della droga messicani per prevenire il traffico illegale di droga e armi.
Da quando, due anni fa, il governo messicano ha dichiarato guerra ai cartelli della droga, questi ultimi hanno contrattaccato trasformando il confine con il Texas in una zona di guerra.
La serie illustra un mondo nascosto, quello dei Texas Rangers e di altre unità scelte del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas e della lotta contro le violente organizzazioni della droga messicane che operano nella zona di confine del Rio Grande.
I cartelli commettono rapimenti, omicidi, decapitazioni, smembramenti e sparatorie da auto in corsa e questo terrificante conflitto sta estendendosi agli U.S.A. Con oltre 2.000 chilometri di confine da proteggere, mantenere la sicurezza è un'impresa quasi impossibile.
Questa nuova serie offre un accesso senza precedenti al mondo del Dipartimento della Sicurezza del Texas e alle 11 divisioni che insieme stanno cercando di combattere in tutti i modi i cartelli della droga.
Dopo i funerali in diretta tv per Marco Simoncelli, mediaset ha voluto ricordare il campione con un bellissimo speciale dedicato al campione nato a Coriano 24 anni fa. Commentato dai due giornalisti sportivi Paolo Beltramo e Giorgio Terruzzi, sono stati mandati in onda una serie di filmati in cui c’era Marco Simoncelli protagonista.
La morte di Marco Simoncelli ha scioccato il mondo dello sport e gli italiani hanno sentito molto vicina la tragedia della morte violenta del giovane di Coriano. La rete tv di mediaset di Italia 1 ha da sempre trasmesso le gare motociclistiche di Sic, ma ha sempre mandato in onda le interviste giocose di Simoncelli e i fan e spettatori hanno conosciuto il lato solare e simpatico del motociclista scomparso tragicamente.
Gli spettatori hanno così rivisto in seconda serata alcuni momenti goliardici del centauro nello speciale Dimmi di Sic – Il nostro Simoncelli: attingendo dal vastissimo materiale di questi anni, è stato realizzato un vero collage di tutti i momenti più rappresentativi della vita sia personale che sportiva di Simoncelli, commentati volta per volta da Giorgio Terruzzi e Paolo Beltramo.
Tantissima la gente che ha voluto rendere omaggio allo sfortunato centauro di Coriano. Alla conclusione del funerale, la bara è uscita dalla chiesa sulle note della canzone preferita di Marco “Siamo solo noi” di Vasco Rossi.
E qui davanti al feretro Kate, la fidanzata del Sic, lo ha voluto ricordare con queste commosse parole: “Io da credente, ma non so in che cosa, ho una mia teoria. Marco era una persona perfetta e le persone perfette non possono vivere con noi comuni mortali.”
Al libro delle firme, posto nella chiesa di Santa Maria dove si è celebrato il rito funebre, è stato affidato l’ultimo saluto di amici, parenti ma anche di diversi colleghi di Simoncelli che hanno voluto essere presenti alla messa.
“Cazzo mi manchi”, ha scritto l’amico ed involontario artefice del tragico evento Valentino Rossi; “ti ricorderò sempre e perdonami per aver discusso con te”, il pensiero di Jorge Lorenzo, uno dei piloti più critici nei confronti dello stile di guida aggressivo del Sic e protagonista di un lungo e commosso abbraccio con Paolo Simoncelli; “sei forte, mi hai sempre spronato ad andare più forte”, firmato 4, il numero di Andrea Dovizioso, uno degli avversari storici di Marco dai tempi delle minimoto.
Alla vigilia dell’uscita in Italia dell’iPhone 4S Discovery Channel presenta in PRIMA TV e in esclusiva per l’Italia “iGENIUS: LA RIVOLUZIONE DI STEVE JOBS”, il documentario di un’ora che celebra l’ingegnere dei sogni e le sue innovazioni tecnologiche.
Condotto da Adam Savage e Jamie Hyneman, interpreti da sempre su Discovery dello spirito dell’innovazione attraverso la curiosità intellettuale e la pop science con il loro show Mythbusters, lo speciale è arricchito da interviste a personaggi che testimoniano come la propria vita sia stata sconvolta e influenzata dalle invenzioni di Jobs.
Parlano gli uomini che in prima linea hanno seguito la nascita del personal computer, dipendenti, amministratori e dirigenti Apple tra cui: Lee Felsenstein, socio fondatore del Computer Club Homebrew, Daniel Kottke, un amico che ha viaggiato in India con Jobs e che in seguito diventerà uno dei primi dipendenti Apple, e John Draper, un ingegnere che ha dato la possibilità a Steve Jobs di iniziare il suo lavoro. Giornalisti, scrittori e critici che hanno raccontato Jobs e le sue creazioni, incluso il corrispondente della NBC Tom Brokaw, Joe Nocera del New York Times, il critico Toure, Bill Werde di Billboard e Andrew Serwer di Fortune. Scienziati e ricercatori come il fisico teorico Dr. Michio Kaku. Musicisti, registi e designer che hanno vissuto lo stravolgimento del loro lavoro dovuto ai risultati dei progressi tecnologici di Jobs: Stevie Wonder, Pete Wentz e artisti emergenti che hanno creduto nelle creazioni di Steve, come iTunes, per il loro successo.
Discovery celebra Steve Jobs, il Leonardo Da Vinci del nostro tempo, il creativo visionario Co-fondatore e CEO della Apple, ha reso il personal computer accessibile alle masse, cambiando completamente il nostro modo di vivere, di lavorare, di guardare film, di ascoltare musica, di interagire.
Gli appartenenti alla gang della Fratellanza Ariana sono i più violenti criminali che le prigioni statunitensi abbiano mai conosciuto. Strangolano a mani nude, pugnalano e colpiscono le guardie carcerarie con armi da taglio improvvisate, fino ad arrivare in alcuni casi ad accecare chiunque abbia l’ardire o la sfortuna di mostrare anche il minimo segno di mancanza di rispetto. Nel tentativo di mettere fine al loro potere, le autorità carcerarie li hanno divisi e dispersi nei diversi penitenziari degli Stati Uniti, ottenendo come unico effetto quello di propagare la loro presa su una porzione ancora più ampia del territorio americano. Oggi, la loro influenza ha travalicato le celle di massima sicurezza, da lì infatti gestiscono un’organizzazione dedita al traffico di droga, alla prostituzione, al ricatto e all’omicidio. Le telecamere di National Geographic Channel hanno filmato dietro le sbarre i segreti di questa feroce gang, animata dalla anacronistica convinzione della supremazia bianca, diffusa in una buona parte degli istituti correzionali americani.
Puntata interamente dedicata al campione di motociclismo, Marco Simoncelli, deceduto durante il Gran Premio di Sepang. In esclusiva per Matrix, interviste ai genitori e alla fidanzata Kate.
La fidanzata di Sic racconterà il dolore profondo per la perdita del compagno:
“Dimenticare non si può, posso solo conviverci con questo dolore. All’inizio credevo di non farcela ma in queste ore ho pensato di non poterci convivere con questo dolore, per me, per i genitori di Marco, ora sono quasi convinta di potercela fare… Oggi sono andata nella nostra casa, ho provato a dirgli che mi aveva detto che non ci saremmo mai lasciati, e invece si è sbagliato. Ci ho provato a dirglielo, e ho pensato che magari mi succede come in ‘Ghost’, lo avete visto il film? Penso che magari quando sarai pronto fai così…che mi dia un segnale per continuare…tutti dicono che sono giovane, ma non sono fortunata: ho ancora settant’anni davanti prima di raggiungerlo, è lunga”.
Durate la gara fatale Kate c’era, era e ha vissuto l’incidente dal vivo:
“Quando ho visto che non aveva il casco ho capito che non c’era niente da fare, ho pregato, e mi sono venute in mente le parole del suo capotecnico che gli aveva detto ‘non mollare mai’. Speravo che anche in quel momento lo stesse ascoltando ma invece non era così”.
L’intervista finisce con parole che appartengono a Marco:
“Lui in ogni gara diceva, se qualcuno si faceva male, diceva ‘e oh sono le corse, se non vuoi farti niente stai a casa’. E ora penso che vorrebbe che finissi quest’intervista dicendo: e oh sono le corse”.
L'ex militare Dave Canterbury e il naturalista Cody Lundin tornano ad esplorare i luoghi più ostili e inospitali del pianeta e ci mostrano come sopravvivere.
Tony e Ridley Scott, registi di film di culto come ‘Alien, Top Gun e Il Gladiatore’, producono uno speciale sulla battaglia più colossale della guerra civile americana: Gettysburg. Per commemorare il 150° anniversario della Guerra civile, questo speciale presenta il conflitto sotto una nuova luce, più intensa e reale. Questa è la storia dei soldati che combatterono sul campo in prima linea, non dei generali che diedero ordini da dietro il fronte. Avvincenti CGI, fiction di altissima qualità e forti scene d’azione vi proietteranno nel bel mezzo del campo di battaglia, regalandovi un’emozionante esperienza cinematografica e informazioni su punti chiave e fatti poco noti di quella che probabilmente è una tra le più grandi e cruenti battaglie della storia.
I 3 giorni, 1-3 luglio 1863, del conflitto di Gettysburg furono il teatro di una vera è propria carneficina di uomini, il tasso di mortalità al centro degli scontri nel secondo giorno tocco livelli spaventosi: più di una vittima al secondo.
Speciale TG1 Il Documentario : 27 La Maledizione Del Rock
27 è il numero della maledizione del rock. Proprio a 27 anni muoiono infatti alcuni dei più grandi musicisti rock. Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse. Idoli che vivono una breve esistenza stretta nella tenaglia fra il geniale talento artistico e l’abuso di alcool e droghe. A questi artisti, morti all’apice del loro successo, è dedicata la puntata di "Speciale Tg1- il documentario" , a cura della redazione Speciali."27", questo il titolo del documentario di Daniele Valentini , è stato realizzato con rari materiali video.
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LONDRA Una chitarra a forma di freccia, locandine, un paio di manoscritti, un cappello nero a falde larghe, un disegno autografo dedicato al festival dell' isola di Wight, un vestito sgargiante, di quelli che Hendrix si faceva confezionare su misura come uno specchio di stoffa della psichedelia imperante, e una grande mappa di Londra su cui sono segnati tuttii luoghi che hanno fatto parte della sua breve, bruciante biografia. Siamo a Hendrix Britain, piccola ma succosa esibizione allestita in alcune stanze dello Handel Museum, al numero 23 di Brook street, nella zona di Mayfair, dove Hendrix ha abitato per un po' di tempo. Quello è stato il suo flat inglese, la casa bohémien dove visse con l' amica Kathy Etchingham, l' unica di cui si sia fidato completamente, e dove probabilmente passò alcuni tra i rari momenti di relax della sua travolgente esistenza. Ma la mostra è solo uno degli omaggi che si stanno moltiplicando in tutto il mondo. Hendrix del resto doveva molto a Londra, e la passione fu totalmente ricambiata. Furono gli inglesi a capire per primi che nel suo blues da fantascienza c' era una nuova visione dell' universo dei suoni, che nella sua onnivora, devastante capacità di trasformare in puro genio qualsiasi cosa uscisse dalla sua chitarra fiammeggiante, stava inventando una musica che non si era mai sentita prima. Gli americani l' avevano snobbato. Per loro il blues era una musica da cortile, ce l' avevano sotto casa, e per anni quel diamante era rimasto grezzo, appena abbozzato, incapace di abbagliare. Finché, da Londra, non arrivò il suo primo singolo, una folgorante e ruvida canzone intitolata Hey Joe che lanciò il musicista che di lì a poco avrebbe osato sfidare il cielo stesso, nella nebbia iridescente di Purple Haze, quando cantava come se dialogasse con gli dei: «Scusatemi, mentre bacio il cielo». E a Londra Hendrix ci tornò anche per morire, soffocato dal suo stesso vomito, la sera del 18 settembre 1970, in una stanza del Samarkand Hotel. Aveva ventisette anni. Questo numero, nella mitologia rock, è divenuto sinonimo di maledizione, anche perché di lì a poco, il 4 ottobre, morì anche Janis Joplin. Nel suo caso il referto parlava di morte accidentale causata da overdose di eroina. Aveva la testa segnata a sangue come se avesse sbattuto violentemente contro qualcosa, incapace di controllarsi. Anche lei aveva appena ventisette anni. Il 3 luglio dell' anno seguente cadde anche Jim Morrison, al pari degli altri due devastato da una insanabile tendenza all' autodistruzione attraverso sostanze illecite. Neanche a farlo apposta, aveva ventisette anni. E tutti e tre avevano un nome che iniziava per "J". Le tre "J", o la maledizione dei ventisette anni. Complottisti e dietrologi ci hanno ricamato sopra per decenni. Pura coincidenza? O c' erano forze oscure che lavoravano nell' ombra per eliminare i pericolosi araldi della rivoluzione giovanile? Di sicuro erano vittime facili, di sicuro erano tre rivoluzionari, capaci di incendiare le folle, di smuovere certezze, di mettere in discussione per il solo fatto di essere quello che erano i rassicuranti pilastri dell' establishment americano. Hendrix, a Woodstock, aveva addirittura profanato l' inno americano, costruendo una delle pagine in assoluto più memorabili della storia della rock, con una versione distorta di Star Spangled Banner che si trasformava nella riproduzione sonora di un bombardamento in Vietnam. Jim Morrison era pericoloso quanto possono esserlo in certi casi le parole. Aveva cantato come un novello Edipo generazionale di voler «uccidere il padre e fottere la madre». La Joplin era una mina vagante, una donna sboccata, drogata e disinibita, che toglieva il sonno alle buone madri di famiglia. Ma era sensibile e a suo modo delicata. Quando cantava aboliva ogni barriera tra le zone profonde del proprio essere e l' espressione formale, cantava rabbiosamente, con una potenza che attingeva alla tradizione afroamericana, una bianca che cantava come facevano i neri, e che un giorno decise di far costruire una lapide più dignitosa alla prima e più grande delle cantanti blues, Bessie Smith, morta perché non soccorsa tempestivamente, in quanto «negra», dopo un incidente stradale. Nel 1969, dopo un concerto, fu fermata e denunciata dalla polizia per «linguaggio osceno». Ma qualche anno dopo Leonard Cohen le dedicò una delle sue più belle canzoni, Chelsea Hotel #2, in cui descriveva perfettamente l' impudica ma fragile perso nalità di Janis. E poi in tutti e tre i casi, le indagini furono frettolose, per non dire poco accurate, e lasciarono molte zone d' ombra sulle circostanze esatte dei decessi, il che, com' è noto, è pane per i denti dei teorici del complotto di ogni epoca. Ma c' è anche di mezzo la storia.A quei tempi l' America era governata dal suo trentasettesimo presidente, il controverso Richard Nixon che nel 1968 aveva sconfitto, seppure con minimo scarto, il suo rivale democratico con una campagna in cui aveva esplicitamente promesso di ripulire il paese dalla feccia hippy. La verità è che per un momento il Paese aveva davvero avuto paura che la sovversione riuscisse a ribaltare le forme tradizionali del vivere sociale. E del resto, senza bisogno di arrivare alle paranoie complottiste, molti storici hanno sottolineato con legittimo sospetto la strana coincidenza di un improvviso dilagare dell' eroina nella zona di San Francisco nel momento più pericoloso della rivoluzione pacifica, ovvero la "Summer of love" del 1967, quando interi quartieri della città erano diventate zona franca, un territorio liberato in cui si praticava la vita collettiva, il libero scambio, l' amore libero. Guarda caso in California, in quella indimenticabile estate del sogno giovanile, a esaltare la rivoluzione c' erano proprio le tre "J". Non erano i soli a farlo, ma di certo erano quelli che più apertamente sfidavano le regole. Al festival pop di Monterey si esibirono Jimi Hendrix, che in un sommo rito simbolico di sacrificio incendiò la sua chitarra sul palco, e Janis Joplin che cantò una versione di Ball and Chain passata alla storia. Da quelle parti c' erano anche i Doors di Jim Morrison, che sul palco arrivò a denudarsi, il che spinse le forze dell' ordine a interrompere le sue esibizioni: lo scomodo, insostenibile Jim Morrison che sembrava un incubo vivente per ogni benpensante del Paese. Le sue erano poesie cantate, ma sullo sfondo di un paesaggio apocalittico. A ogni concerto dava l' impressione che il mondo non potesse rimanere com' era, che fosse la fine, The End, che il mondo era inevitabilmente alle porte, The Doors appunto, di un cambiamento senza ritorno. Così nel 1967. Tre anni dopo, quando gli eroi cominciarono a morire, barbaramente uccisi dalla loro stessa fragilità, Nixon si fece fotografare alla Casa Bianca mentre stringeva la mano a un bolso Elvis Presley, il quale molti anni prima aveva fatto partire la prima ingenua ribellione giovanile del rock' n' roll, ma che nel frattempo era diventato un bravo, ammirevole conservatore, fiero dei suoi distintivi di sceriffo onorario, patriota esemplare e, a quanto pare, perfino disposto alla delazione nei confronti dei più giovani e ribelli rocker che lo avevano spodestato. Di sicuro la scomparsa dei tre eroi segnò la fine di un' epoca. Ma la maledizione dei ventisette anni non finì lì. Tornò drammaticamente in auge nel 1994, quando il mondo del rock fu letteralmente scioccato dal suicidio di Kurt Cobain, il cantante dei Nirvana, trovato morto l' otto aprile, nella sua casa di Seattle. Si era sparato un colpo di fucile in testa, o almeno così decretò il referto della polizia, ma ovviamente anche in questo caso in molti hanno pensato che la verità potesse essere un' altra. Anche Kobain aveva ventisette anni, compiuti da due mesi, si drogava e per la verità era stato già a un passo dalla morte per overdose, e questo l' ha ovviamente messo in relazione con gli altri tre, sebbene fossero passati più di vent' anni. Nella sua lettera d' addio non c' era alcun riferimento a Jimi Hendrix, a Janis Joplin o Jim Morrison (malgrado Hendrix fosse di Seattle come lui). Citava Freddie Mercury come esempio di una rockstar che si esaltava nel rapporto col pubblico e finiva la lettera citando un verso di una canzone di Neil Young: «Meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente». - GINO CASTALDO
Scopriamo tutti i segreti del Seal Team 6 e ascoltiamo i racconti degli uomini coinvolti nella missione che ha portato alla cattura e all'uccisione di Osama Bin Laden.
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Le United States Navy SEa, Air and Land forces (SEAL), sono le forze speciali d'élite della U.S. Navy, impiegate dal governo degli Stati Uniti d'America in conflitti e guerre non convenzionali, difesa interna, azione diretta, azioni anti-terrorismo ed in missioni speciali di ricognizione, in ambienti operativi prevalentemente marittimi e costieri.
Storia
Le prime unità di Forze Speciali Navali degli Stati Uniti, dopo le prime unità esploranti della Seconda guerra mondiale dette "Scouts and Raiders", furono gli UDTs, Underwater Demolition Teams, costituiti per l'esecuzione di azioni di demolizione subacquea, beach recon e sminamento marittimo nei vari teatri della Seconda guerra mondiale. I primi gruppi di UDTs iniziarono il loro addestramento nel giugno del 1943. I loro primi impieghi operativi furono durante lo Sbarco in Normandia del giugno 1944, ed in diversi scenari operativi del Pacifico meridionale. Durante la Guerra di Corea, gli UDTs continuarono ad operare con compiti di ricognizione idrografica e di supporto alle operazioni anfibie.
Nel 1961, sotto la Presidenza di John F. Kennedy, grande sostenitore dello Special Warfare, la U.S. Navy propose l'istituzione di reparti di Forze Speciali anche nell'ambito della Marina, con competenze ad ampio raggio sulle operazioni di incursione costiera, supporto agli sbarchi anfibi ed attività di controguerriglia in ambienti marittimi/fluviali. Nello schema iniziale dell'U.S. Navy del marzo 1961, si sottolineava già la necessità di avere a disposizione piccole unità operative in grado di infiltrarsi ed esfiltrare nei diversi teatri operativi per "mare, aria e terra" ("Sea, Air, Land"), da cui derivò l'acronimo SEALs.
I primi membri delle unità SEALs furono volontari provenienti dagli UDTs esistenti (molti veterani della Corea), e che possedevano quindi già tutte le competenze fisiche e tecniche di base necessarie per le nuove unità; tali volontari ricevettero un ulteriore addestramento intensivo sulle tecniche operative di commando, ed andarono a costituire i primi due SEAL Teams: il SEAL Team One a Coronado, California, ed il SEAL Team Two a Little Creek, Virginia.
Nel primo periodo, la formazione dei nuovi SEALs prevedeva come prima fase l'ottenimento del Brevetto di UDT (già allora uno dei corsi più duri ed intensivi dell'U.S. Navy, poi diventato il modello del BUD/S), seguito da un corso di perfezionamento operativo di 3 mesi (SEAL Basic Indoctrination); dopo tale periodo, il nuovo SEAL veniva subito ritenuto operativo, ed integrato nel suo nuovo Plotone di appartenenza in uno dei due SEAL Teams esistenti. Il percorso formativo è stato, da allora, incrementato notevolmente sia per durata che per articolazione dei contenuti.
Nel 1962, furono inviati in Vietnam i primi operatori delle neo-create unità SEALs, con lo scopo di addestrare i commandos navali Sud-Vietnamiti.
A partire dal 1963, e, con ritmo crescente negli anni successivi per l'intensificarsi dell'impegno statunitense nella Guerra del Vietnam, i SEALs iniziarono ad essere coinvolti sempre più anche in operazioni sul territorio vietnamita, prevalentemente in funzioni di ricognizione avanzata, azioni dirette, ed attività controinsurrezionale. Le aree in cui operarono maggiormente furono la "Rung Sat Special Zone" e la "Da Nang Special Zone", in cui le loro competenze marittime risultarono di particolare utilità, data la complessa conformazione geografica ed operativa della rete di fiumi e paludi del delta del Mekong.
I SEALs parteciparono anche alle attività ed operazioni speciali di ricognizione a lungo raggio ed interdizione logistica nell'entroterra, assieme alle altre componenti del MACVSOG (Studies and Observation Group, il reparto misto di forze speciali statunitensi incaricato della conduzione di infiltrazioni ed operazioni clandestine in Laos, Cambogia e Vietnam del Nord durante la guerra).
A partire dagli anni '70, dopo la fine della Guerra del Vietnam, i SEALs (che nel primo periodo post-conflitto, come molte altre unità delle Forze Speciali, si videro ridotti drasticamente i fondi di funzionamento) riconfigurarono diversi dei loro aspetti organizzativi, logistici ed addestrativi.
Nel 1980 i Navy SEAL vennero ricompresi, per alcune competenze funzionali, sotto l'autorità del neo-istituito Joint Special Operations Command (creato su ispirazione di Charles Beckwith, il fondatore della Delta Force, dopo la nota débacle dell'Operazione Eagle Claw del 1979).
Nel 1980 (ma con operatività solo dal 1981) venne anche costituito il SEAL Team Six, un Team ad elevata specializzazione ed alta segretezza, focalizzato sulle operazioni di antiterrorismo navale. I componenti del SEAL Team Six venivano scelti in maniera individuale tra i migliori operatori di tutti gli altri Team operativi, e sottoposti ad ulteriori 6 mesi di addestramento operativo in tecniche di antiterrorismo, con frequenti interscambi esercitativi con la Delta Force.
Il discusso fondatore del SEAL Team Six, Richard Marcinko, fu poi estromesso nel 1983, tra molte polemiche, dal comando dell'unità, ed in seguito arrestato per una serie di frodi finanziarie ai danni della U.S. Navy. Marcinko fu sostituito da Robert Gormly, che diresse le operazioni del Team in molte delle principali operazioni antiterrorismo degli anni '80. Nel 1987 il SEAL Team Six venne rinominato, probabilmente anche per motivi di immagine dopo le polemiche dell'era Marcinko, in NAVDEVGRU (Naval Special Warfare Development Group).
Più in generale, nel corso degli anni '80 i SEAL Teams operativi passarono da 2 a 6 (e poi a 10), sempre suddivisi tra Teams East Coast (a Little Creek) e Teams West Coast (a Coronado), e, nel 1987 confluirono, assieme alle altre unità navali per compiti speciali, sotto il comando unificato dello United States Naval Special Warfare Command di Coronado.
I SEALs, per la loro versatilità ed efficienza operativa, sono stati impiegati in quasi tutti i recenti conflitti ed operazioni militari degli Stati Uniti.
Alle 00:05 del 2 maggio 2011 un commando del NAVDEVGRU dei SEALs uccide il leader di al-Qāʿida, Osama bin Laden, in Pakistan, presso Abbottabad, circa a cinquanta chilometri a nord della capitale Islamabad.In segno di ringraziamento per la storica azione, il 6 maggio, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama conferisce personalmente a tutti i membri dell'unità la Presidential Unit Citation, una delle più alte decorazioni con cui si onorano le truppe Usa "per atti di straordinario eroismo contro il nemico".
Seguiamo la vita e le avventure di coraggiosi uomini che si guadagnano da vivere catturando e vendendo serpenti a sonagli in Texas.
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Crotalus è un genere di serpenti velenosi facenti parte della sottofamiglia dei Crotalinae, diffusi solamente nelle Americhe; dal sud del Canada al nord dell'Argentina. Il nome deriva dal greco krotalon che significa "sonaglio" e si riferisce al tipico sonaglio di anelli cornei presente sulla parte finale della coda, che è una caratteristica distintiva di questo genere e del genere Sistrurus. Fino ad oggi ne sono conosciute 29 specie.
Descrizione
La lunghezza dei serpenti appartenenti al genere Crotalus varia da 50-60 cm (C. intermedius, C. pricei), fino oltre i 150 cm (C. adamanteus, C. atrox).Solitamente gli adulti maschi sono leggermente più grandi delle femmine. Rispetto alla maggior parte dei serpenti, hanno un corpo tozzo, la testa triangolare e la coda corta, anche se alcune vipere africane sono più massicce.La maggior parte di questi serpenti è facilmente riconoscibile dal caratteristico sonaglio presente alla fine della coda, anche se alcune popolazioni isolane fanno eccezione a questa regola: C. catalinensis ha perso completamente il suo sonaglio, C. ruber lorenzoensis solitamente non ha il sonaglio, e sia C. r. lucasensis che C. molossus estebanensis tendono a non presentare il sonaglio. Il sonaglio può inoltre mancare in alcuni esemplari, a causa di anormalità congenite.
Il sonaglio, di cui sono sprovvisti alla nascita, consiste vagamente in una serie di gusci vuoti, ciascuno dei quali è stato, in un certo periodo, la squama che copriva la punta della coda.
Oltre a un lungo dente aguzzo utilizzato per iniettare il veleno, una peculiarità di tutta la famiglia dei Crotalidi è la presenza di sensibilissimi recettori ad infrarossi, che sono localizzati in due fossette tra l'occhio e la narice. Questi recettori permettono di individuare le prede, ed hanno una funzione fondamentale visto che questi serpenti sono sordi. All'interno delle fossette, che vengono continuamente sfiorate con la lingua, l'organo termorecettoriale è rivestito da una sottile membrana. Quando i raggi infrarossi colpiscono la membrana, la temperatura del recettore aumenta e permette al serpente di determinare l'intensità e la direzione da cui provengono i raggi infrarossi. Vari studi hanno dimostrato che questi sensori sono sensibilissimi, riuscendo a percepire variazioni di temperatura nell'ordine di 0,003 °C. Inoltre, in quanto i recettori sono due, la sovrapposizione delle loro singole percezioni permette al serpente di creare una vera e propria percezione tridimensionale del calore, molto utile per localizzare la posizione esatta della preda.
Da un recente studio di Theodora Vonstille pubblicato su Nature, il sonaglio viene fatto vibrare trasformandolo così in una sorta di dinamo che carica elettrostaticamente il corpo dell'animale dando modo alla lingua di sentire le cariche elettriche presenti nell'aria. Il serpente riesce così ad avere un'esatta percezione dell'ambiente in cui si trova, riuscendo a localizzare le prede da catturare e le tane in cui nascondersi.
Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May si cimentano in nuove ed entusiasmanti sfide al limte della follia, per svelarci i segreti delle auto sportive che tutti sognamo.
In questo episodio vedremo : Top Gear UK Vs Top Gear Australia Ferrari 599 GTO
Due nuovi membri si uniscono alla flotta ma quando invadono la zona di pesca della Wizard, la tensione sale alle stelle. Chi sarà il vincitore?
PARTE 2
I nuovi arrivati Scott Campbell Jr, al timone della Seabrooke, e Elliot Neese della Ramblin’ Rose continuano a mettere a dura prova la pazienza dei capitani più esperti.
Arrivano in Italia su Discovery Channel i nuovissimi diciassette episodi di DEADLIEST CATCH, il reality che documenta la pericolosa pesca al granchio reale nelle gelide acque del mare di Bering. Ogni anno pescatori coraggiosi rischiano la vita durante la pesca ai granchi, con la speranza di una ricompensa che può fruttare fino cento milioni di dollari.
Nella settima serie i capitani protagonisti sono impegnati in una nuova stagione di pesca che vede l’arrivo di nuove reclute: il trentaseienne Scott Campbell Jr, al timone della Seabrooke, e il ventottenne Elliot Neese, capitano della Ramblin’ Rose, entrambi esperti skipper. L’adattamento degli equipaggi ai nuovi arrivati non sarà facile, e sulle imbarcazioni i diverbi saranno all’ordine del giorno. Non mancheranno violente tempeste di neve, banchi di ghiaccio polare, venti a 60 nodi, turni massacranti di 20 ore: la sfida ai confini della resistenza umana continua…
Ostacolati da esplosioni, fuoco e fango, i concorrenti devono affrontare un brutale test di forza in un tiro alla fune stile gladiatori e fuggire da una cella di prigione.
Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May si cimentano in nuove ed entusiasmanti sfide al limte della follia, per svelarci i segreti delle auto sportive che tutti sognamo.
Provocatorio, irriverente, politicamente scorretto, Top Gear da oltre 20 anni è il programma di motori più seguito al mondo. Prodotto dalla BBC, Top Gear conta più 350 milioni di telespettatori in tutto il mondo di cui 9 milioni solo in Inghilterra.
A metà strada tra giornalismo e intrattenimento, ogni episodio presenta nuove auto e sofisticate tecnologie automobilistiche con i toni provocatori e divertenti che caratterizzano i tre spregiudicati presentatori: Jeremy "Jezza" Clarkson, Richard "Hamster" Hammond, James "Captain Slow" May a cui si aggiunge l’anonimo collaudatore The Stig.
Jeremy, Richard e James analizzano le auto per capire quali siano le migliori e più valide sul mercato, compiendo vere e proprie sfide che non includono soltanto test per collaudare la migliore o peggiore automobile appena prodotta, ma anche divertenti prove al limite della fantasia e del coraggio.
La serie, inoltre, è caratterizzata dalla presenza di personaggi famosi che intervengono in qualità di ospiti speciali, con il compito di provare le automobili sulla pista di Top Gear.
Su Discovery Channel, Top Gear è giunto alla stagione 16.
L'ex militare Dave Canterbury e il naturalista Cody Lundin tornano ad esplorare i luoghi più ostili e inospitali del pianeta e ci mostrano come sopravvivere.
Intervista esclusiva ad uomo che è stato parte integrante della politica estera statunitense del dopoguerra e per questo considerato come una delle figure più controverse della politica americana.
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Henry Kissinger (nato Heinz Alfred Kissinger; Fürth, 27 maggio 1923) è un politico statunitense di origine tedesca. È stato il 56º segretario di stato degli Stati Uniti durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford. È un membro del gruppo Bilderberg.
Biografia
« Ciò che mi interessa è quello che si può fare con il potere »
(Affermazione di Henry Kissinger durante una intervista concessa a Oriana Fallaci nel 1974.)
Nasce in una famiglia ebraica tedesca originaria di Bad Kissingen, lascia la Germania nel 1938 in seguito alle persecuzioni antisemite dei nazisti e si stabilisce a New York, a Washington Heights (Upper Manhattan); qui per proseguire gli studi serali di inglese di giorno lavora come operaio. Kissinger, che non perderà poi il suo marcato accento tedesco, decide di ottenere la cittadinanza statunitense il 19 giugno 1943, dopo il suo arruolamento; viene ingaggiato come traduttore per il tedesco da un organismo di controspionaggio, con il quale opera fino al 18 aprile 1946 nella Germania occupata.
Nel 1950 ottiene summa cum laude il B.A. all'Harvard College; nel 1952 ottiene il M.A. e nel 1954 il Ph.D. entrambi presso la Harvard University, con una tesi di dottorato su Peace, Legitimacy, and the Equilibrium (A Study of the Statesmanship of Castlereagh and Metternich); nel 1957 pubblica Nuclear Weapons and Foreign Policy. Negli anni 50 e 60 lavora a Harvard, nel Department of Government e nel Center for International Affairs, dirigendo dal 1951 al 1971 lo Harvard International Seminar e dal 1958 al 1971 lo Harvard Defense Studies Program. Inoltre, svolge consulenze per diversi organismi del governo federale (National Security Council, Council on Foreign Relations, RAND corporation, Arms Control and Disarmament Agency, Department of State)
Repubblicano di tendenze liberal, entra in politica avvicinandosi a Nelson Rockfeller, governatore di New York, ma nel 1968, quando, ottenuta la nomination del Partito Repubblicano, Richard Nixon appare come il più probabile vincitore delle elezioni presidenziali, diventa suo consigliere per la sicurezza nazionale.
Servizio pubblico (1969-1976)
Sostenitore della Realpolitik, Kissinger avrà un ruolo dominante nella politica estera degli Stati Uniti tra il 1969 e il 1977, come pioniere della politica della distensione (o détente). Come tale, sarà osteggiato sia dalla sinistra pacifista che dalla destra anti-comunista.
Kissinger tenuto al corrente degli eventi in Vietnam, 29 aprile 1975.
Diventato Segretario di Stato si adopera per l'allentamento della tensione con l'Unione Sovietica e negozia il trattato SALT e lo Anti-Ballistic Missile Treaty.
Nel 1971 compie due viaggi segreti in Cina per preparare il viaggio di Nixon del 1972 con il quale si avvia la normalizzazione delle relazioni tra USA e Repubblica Popolare Cinese.
Il coinvolgimento di Kissinger nella guerra del Vietnam era iniziato nel 1967 come tramite di un'iniziativa di pace segreta, in codice Pennsylvania. Nixon, eletto presidente nel 1968 su una piattaforma di "peace with honor", vietnamizza il conflitto con l'assistenza di Kissinger e gli affida la conduzione delle trattative di pace a Parigi, che si concludono il 15 gennaio 1973 con un accordo per il cessate il fuoco. Nel 1973 viene assegnato a Kissinger e al vietnamita Le Duc Tho il premio Nobel per la pace per l'avvio della composizione del conflitto vietnamita; Le Duc Tho rifiuta il premio per il protrarsi del conflitto (fino al 1975), per cui anche Kissinger non si presenta, scusandosi, alla cerimonia.
Kissinger ebbe un ruolo di sostegno attivo (con l'utilizzo di caccia statunitensi) al colpo di stato militare di Augusto Pinochet contro il presidente socialista cileno Salvador Allende, l'11 settembre 1973. Nel 2001 iniziano ad essere formalizzate accuse precise (come l'aver ordinato l'omicidio del generale René Schneider) e vengono aperte varie inchieste. Il 28 maggio 2001, a Parigi, Kissinger ricevette un mandato di comparizione dalla magistratura francese per testimoniare sulla sparizione di cinque cittadini francesi nei primi giorni della dittatura di Pinochet; Kissinger, però, lasciò la Francia la sera stessa.
Sempre nel 1973, in ottobre Kissinger negozia la fine della guerra del Kippur, iniziata con l'attacco di Egitto e Siria a Israele, ma poi vinta da quest'ultima. In cambio di un massiccio ponte aereo (su cui Kissinger era perplesso e che provocherà un embargo petrolifero di sei mesi da parte dell'OPEC), ottiene che Israele si ritiri sulle linee precedenti e pone le premesse del riavvicinamento fra Stati Uniti ed Egitto e della pace fra Egitto e Israele, che sarà siglata a Camp David sotto la Presidenza Carter (1978).
Nel periodo dello scandalo Watergate (17 giugno 1972-9 agosto 1974) Kissinger risulta estraneo e quindi uno dei più popolari membri del governo e alle dimissioni di Nixon il 9 agosto 1974 rimane alla segreteria di Stato nell'amministrazione Ford.
In Africa, in seguito alla dissoluzione dell'impero coloniale portoghese (1974), Ford e Kissinger appoggiano le forze politico-militari anticomuniste sia in Angola che in Mozambico. Allo stesso tempo, Kissinger ha un ruolo decisivo nella fine del regime razzista bianco in Rhodesia e nella sua sostituzione con un governo della maggioranza nera (Zimbabwe).
Nel dicembre 1975 Ford e Kissinger incontrano a Giacarta il presidente indonesiano Suharto e, secondo taluni, danno la loro approvazione alla invasione di Timor Est che porterà al massacro di 200.000 abitanti di quel territorio a maggioranza cattolica.
Ritorno alla vita privata
Dopo la conclusione dell'amministrazione Ford, Kissinger non ricopre più alti incarichi, sia perché la successiva amministrazione Carter è non solo democratica, ma anche anti-realista in politica estera, sia perché con le presidenze Reagan e Bush il Partito Repubblicano viene gradualmente conquistato dalla sua ala neo-conservatrice, anch'essa anti-realista.
Tuttavia, Kissinger rimane attivo sulla scena americana e globale, partecipando ad attività di gruppi politici come la Trilateral Commission e svolgendo attività di consulente, conferenziere, commentatore televisivo e scrittore (diarista), oltre che di consigliere di amministrazione in diverse imprese con proiezione internazionale.
Nel 1977, appena cessato dal servizio, Kissinger entra a far parte del Center for Strategic and International Studies della Georgetown University. Nel 1989 fonda una società di consulenza, Kissinger Associates.
Verrà chiamato a pronunciare l'orazione funebre ai funerali di stato degli ex-presidenti Nixon e Ford rispettivamente nel 1994 e nel 2007.
Nel 1998, riceve la cittadinanza onoraria di Fürth, la sua città natale in Germania.
Dal 2000 è membro onorario del Comitato Olimpico Internazionale.
Nel 2001 il giudice argentino Rodolfo Corral emette nei suoi confronti un mandato di comparizione per la presunta complicità nell'"Operazione Condor".
Nonostante questa incriminazione, e l'altra da parte della magistratura francese, nel 2002 il presidente George W. Bush lo nomina presidente della commissione incaricata di chiarire gli eventi dell'11 settembre 2001: questo suscita aspre critiche di coloro che lo accusano di crimini di guerra; Kissinger si dimette dalla commissione il 13 dicembre 2002.
La notizia, diffusa dal quotidiano La Stampa, che Papa Benedetto XVI, dopo averlo ricevuto nella residenza di Castel Gandolfo, lo avesse nominato membro del suo gruppo di consulenti di politica estera è destituita di ogni fondamento, come precisato anche dal responsabile dell'ufficio stampa del Vaticano Federico Lombardi.
Suo figlio David è presidente del gruppo mediatico NBC.
I nostri camionisti preferiti sono tornati in azione e in questa nuova stagione ne vedremo delle belle: nuovi accoppiamenti di squadre, le missioni si moltiplicano e… “Maya” una nuova amazzone che arriva a contendere la leadership femminile di Lisa.
Questa volta i nostri “Eroi del ghiaccio” se la vedranno con le tundre gelate più pericolose al mondo, spostandosi tra i più sperduti e inaccessibili territori del Canada e dell’Alaska. La missione di questa nuova emozionante stagione è trasportare centinaia di carichi su lingue di ghiaccio create temporaneamente da pezzi di acqua congelata.
Sarà una lotta contro il tempo… l’obiettivo è attraversare il più velocemente possibile le strade ghiacciate prima che spariscano letteralmente dentro l’acqua.
Analizziamo gli spettacolari attacchi del predatore per eccellenza degli oceani, il grande squalo bianco, mentre aggredisce una realistica esca a forma di foca.
Adorata da molti, ma posseduta da pochi, la Koenigsegg e' diventata un'icona per gli amanti delle automobili. Entriamo nello stabilimento dove viene realizzato questo straordinario prodotto.
INFOWEB
La Koenigsegg è una casa automobilistica svedese che produce esclusivamente vetture supersportive.
La storia
È stata fondata nel 1993 da Christian von Köenigsegg ad Ängelholm in Svezia. La produzione di serie cominciò nel 2000 con l'aiuto di Saab e Volvo.
Lo scopo di Christian von Koenigsegg era la realizzazione di una vettura supersportiva che pesasse poco e disponesse di molta potenza. Secondo la rivista svedese Realtid la Koenigsegg sarebbe in crisi di liquidità. Nel 2006 il marchio svedese avrebbe registrato uscite per 3,8 milioni di dollari, a fronte di ricavi per 3,7 milioni.
Nel mese di giugno 2009 sono state pubblicate indiscrezioni sul fatto che la Koenigsegg fosse intenzionata a rilevare l'altra casa automobilistica svedese Saab dal gruppo statunitense General Motors; tutto questo nonostante l'azienda impieghi solo 45 dipendenti e l'anno 2008 abbia venduto solamente 18 vetture. Nell'agosto 2009 è stato effettivamente firmato un accordo per il passaggio di proprietà entro l'anno della Saab Automobili ma allo stesso non è stato dato effettivo seguito.
Koenigsegg Agera
La Koenigsegg Agera è un'autovettura supersportiva prodotta dalla casa automobilistica svedese Koenigsegg, presentata nel 2010 e destinata ad entrare in produzione nel 2011.
Dotata di un motore otto cilindri a V da circa 5.000 cm³ ne viene dichiarata una potenza di 923 CV e una velocità massima di 390 km/h.
La Agera ha un'altra versione potenziata, la Agera R, in grado di funzionare con biocarburanti.
Inoltre, è la supercar in produzione più potente della Koenigsegg ma non la più veloce;infatti la CCX, ha 806 cv ma arriva a 395 km/h e la Trevita Limited Edition arriva a 402 km/h ma ne ha 885 cv.
L'ex militare Dave Canterbury e il naturalista Cody Lundin tornano ad esplorare i luoghi più ostili e inospitali del pianeta e ci mostrano come sopravvivere.
Danno senso di appartenenza e di identificazione, simboleggiano il rigetto della società: sono i tatuaggi dei carcerati. Scopriamo questi strani simboli creati dietro le sbarre.
Per le bande di motociclisti, i tatuaggi rappresentano dedizione al gruppo e alleanza. Scopriamo come questi simboli siano parte integrante del loro modo di essere.
Questa serie ci mostra il mondo dei tatuaggi dell'ambiente criminale di tutto il mondo e delle special force americane .Dalla Russia a Los Angeles , dalle bande criminali di quartiere ai berretti verdi .Il mondo dei tatuaggi messo a nudo , in ogni episodio verranno svelati i significati e i modi come fare i vari tatuaggi.
I partecipanti di questa settimana devono sfuggire da una bara di acqua e completare un percorso a ostacoli minato. Chi si aggiudicherà il titolo di One Man Army?