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lunedì 7 febbraio 2011

Gli Apostoli Del Nazismo : Doenitz

Gli Apostoli Del Nazismo : Doenitz

Doenitz  
Per alcuni, Doenitz fu l'uomo che salvò migliaia di rifugiati rimasti intrappolati nell'Europa dell'Est. Per altri, fu un tecnocrate che servì fedelmente il Reich e che compì solo il suo dovere.

Karl Doenitz nasce a Berlino il 16 settembre 1892. Studia come cadetto nella Marina Imperiale del Reich tedesco e durante la prima guerra mondiale è un valoroso comandante, esperto in “sommergibilistica”. Catturato nelle acque di Malta nel 1918, viene liberato dagli inglesi dopo pochi mesi. Alla fine del conflitto gli viene riconosciuta la Croce di Ferro al valore militare.
La sua carriera subisce una svolta con l’avvento del nazismo.
Come ricorda lo storico Alberto Santoni, nel 1935 Hitler gli affida il compito di riarmare i sommergibili, nonostante i divieti imposti alla Germania dalle clausole del trattato di Versailles. Nel 1939 Doenitz è promosso contrammiraglio e nel 1940 è viceammiraglio della Marina. Il successo più importante, però, è quello che ottiene contro l’Inghilterra. I suoi sommergibili hanno piegato la Marina inglese che non riesce a decifrare il sistema “Enigma”, con cui comunicano i sommergibili tedeschi. Ligio agli ordini di Hitler, Doenitz è anche un uomo accecato dall’ambizione. In un film di propaganda interpreta sé stesso, prepara cerimonie festose per i suoi sommergibili, ricopre i marinai tedeschi di regali: sono beni sottratti agli ebrei. La sua ammirazione per il Fuehrer è maniacale e Hitler lo ripaga nominandolo, nel 1942, Comandante della Marina del Reich. Doenitz sostituisce Raeder che ha espresso a Hitler le proprie perplessità sull’attacco all’Unione Sovietica. 
Prima di suicidarsi nel bunker dove è riunito lo Stato maggiore del nazismo, Hitler lascia un testamento in cui designa Doenitz come suo successore. Il Comandante della Marina accetta la resa incondizionata richiesta dagli alleati anglo-americani. Durante il processo di Norimberga, nell’ottobre del 1946, viene condannato a dieci anni che sconta nelle carceri di Spandau,  vicino Berlino. Torna in libertà il 1 ottobre del 1956 e si ritira ad Amburgo dove muore nel 1976.

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