Gli Apostoli Del Nazismo : Himmler
Himmler fu uno dei più potenti e crudeli collaboratori di Hitler. Diventato capo delle SS nel 1929, esercitò un enorme potere, commettendo orrendi crimini durante la Seconda Guerra Mondiale.
Heinrich Luitpold Himmler (Monaco di Baviera, 7 ottobre 1900 – Lüneburg, 23 maggio 1945) Reichsführer delle Schutzstaffeln dal 1929, comandante della polizia dal 1936 e delle forze di sicurezza della Germania nazista (Reichssicherheitshauptamt o RSHA, Ufficio centrale della sicurezza del Reich) dal 1939; nel 1943 venne nominato ministro dell'Interno del Reich. Fu uno degli uomini più importanti della Germania nazista.
L'ingresso nelle SS
Le SS, che negli anni venti contavano poche decine di uomini, crebbero insieme all'avanzare della carriera di Himmler.
Il 6 gennaio 1929, Hitler nominò Himmler Reichsführer delle Schutzstaffel: la piccola formazione paramilitare era ancora una formazione marginale all'interno delle SA, le Sturmabteilung di Ernst Röhm che erano diventate un vero e proprio esercito al servizio del partito. Himmler si mise subito al lavoro: secondo i suoi progetti, mentre nelle SA contava la quantità, le SS si sarebbero contraddistinte per la qualità, per formare una guardia elitaria, sull'esempio dei pretoriani della Roma imperiale, vincolando gli uomini con un giuramento personale a Hitler, divenendo in tal modo disposti ad eseguire ogni ordine risolutamente e senza troppe domande.
Esempio concreto, e vistoso, di questa cieca ubbidienza, divenne il motto "Meine Ehre heißt Treue" ("Il mio onore si chiama fedeltà") che venne inciso sulle fibbie delle cinture delle divise delle SS e sui "pugnali d'onore": fu proprio Adolf Hitler, nell'aprile del 1931, a rendere omaggio in questo modo alla lealtà delle unità SS di Berlino che, guidate da Kurt Daluege, repressero sul nascere il tentativo di rivolta delle SA più radicali.
Nel frattempo, le SS e, di pari passo, Himmler uscirono a poco a poco dall'ombra: i duecento uomini del 1928 erano saliti a mille l'anno seguente, raggiungendo una forza di 50 000 uomini nel 1934. Nel 1931, inoltre, sotto la guida di Reinhard Heydrich, venne creato un servizio segreto all'interno delle stesse SS, il famigerato Sicherheitsdienst (SD).
Il consolidamento del potere
Dopo la vittoria alle elezioni del 1933 e la nomina a Cancelliere, Hitler si accorse che le squadre delle SA, indisciplinate e violente, non erano più necessarie; anzi, costituivano un fattore di disturbo e di pregiudizio per la sua immagine di uomo votato all'ordine e alla pace sociale, ed erano altresì un ostacolo alla strada per il rafforzamento del suo potere. Il generale Werner von Blomberg, ministro responsabile della Reichswehr, era stato molto chiaro: Hitler avrebbe potuto contare sull'appoggio dell'esercito, della marina e della nascente aviazione solo se fossero rimaste le uniche forze armate del Reich. Anche negli ambienti tradizionalisti e conservatori dell'economia e della politica si guardava con diffidenza e con paura all'armata popolare, animata da idee rivoluzionarie ed anticapitaliste, guidata dal turbolento Ernst Röhm.
Anche all'interno dello stesso NSDAP vi erano correnti, spinte da interessi personali, che volevano infrangere il potere delle SA: una era guidata da Hermann Göring, che temeva che l'aumento del potere di Röhm lo avrebbe scalzato di fatto da "numero due" del partito; l'altra corrente era guidata appunto da Himmler, che mal sopportava che le SS fossero ancora formalmente subordinate alle SA.
Le SS ebbero un ruolo di assoluto rilievo nella preparazione e nell'esecuzione di quella che sarebbe passata alla storia come la "notte dei lunghi coltelli": fu lo stesso Heydrich a provvedere alla falsificazione dei documenti che avrebbero dovuto dimostrare che le SA stessero preparando un colpo di Stato, mentre Himmler portò personalmente la notizia e le "prove" del complotto di Röhm a Hitler. Il 30 giugno 1934 Röhm, i vertici delle SA e altri vecchi avversari di Hitler, come Kurt von Schleicher, Gustav von Kahr e Gregor Strasser, vennero eliminati come nemici dello Stato.
Mostrina
Come "ricompensa" per il ruolo svolto, Himmler ottenne il controllo della Gestapo, la polizia politica segreta, e il 20 luglio 1934 Hitler firmò un decreto con il quale elevava le SS a organizzazione autonoma nell'ambito dello NSDAP. Himmler però non avanzò solamente all'interno del partito ma anche nell'ambito dello Stato. Infatti, quando il Partito nazionalsocialista, il 9 marzo 1933, aveva preso il potere in Baviera, Himmler aveva assunto il controllo della polizia: da lì mosse anche all'assorbimento delle forze di polizia degli altri Länder, fino a che, nel maggio del 1934 ebbe il comando di tutte le forze di polizia con l'eccezione di quella della Prussia (ancora sotto il controllo di Göring in qualità di ministro degli Interni dello stato prussiano). Il 20 novembre dello stesso anno, Göring, suo malgrado, gli trasmise tutti i poteri e le competenze operative della polizia prussiana.
Nel giugno del 1936 Himmler venne nominato Chef der Deutschen Polizei (ChdDtP), ovvero comandante dell'intera attività di polizia, politica e segreta dell'intera Germania: in questa sua nuova funzione, Himmler poteva partecipare alle riunioni del governo Hitler, poiché la sua carica equivaleva a quella di un ministro; da allora la polizia non fu più un organo dello Stato, ma uno strumento del potere del Führer. Il 26 giugno 1936 Himmler emise un decreto per procedere alla riorganizzazione della polizia tedesca: Kurt Daluege divenne comandante delle forze di polizia preposte all'ordine pubblico (Orpo); mentre Reinhard Heydrich assunse il controllo sulla polizia politica (Gestapo) e su quella investigativa (SD).
L'ingresso nelle SS
Le SS, che negli anni venti contavano poche decine di uomini, crebbero insieme all'avanzare della carriera di Himmler.
Il 6 gennaio 1929, Hitler nominò Himmler Reichsführer delle Schutzstaffel: la piccola formazione paramilitare era ancora una formazione marginale all'interno delle SA, le Sturmabteilung di Ernst Röhm che erano diventate un vero e proprio esercito al servizio del partito. Himmler si mise subito al lavoro: secondo i suoi progetti, mentre nelle SA contava la quantità, le SS si sarebbero contraddistinte per la qualità, per formare una guardia elitaria, sull'esempio dei pretoriani della Roma imperiale, vincolando gli uomini con un giuramento personale a Hitler, divenendo in tal modo disposti ad eseguire ogni ordine risolutamente e senza troppe domande.
Esempio concreto, e vistoso, di questa cieca ubbidienza, divenne il motto "Meine Ehre heißt Treue" ("Il mio onore si chiama fedeltà") che venne inciso sulle fibbie delle cinture delle divise delle SS e sui "pugnali d'onore": fu proprio Adolf Hitler, nell'aprile del 1931, a rendere omaggio in questo modo alla lealtà delle unità SS di Berlino che, guidate da Kurt Daluege, repressero sul nascere il tentativo di rivolta delle SA più radicali.
Nel frattempo, le SS e, di pari passo, Himmler uscirono a poco a poco dall'ombra: i duecento uomini del 1928 erano saliti a mille l'anno seguente, raggiungendo una forza di 50 000 uomini nel 1934. Nel 1931, inoltre, sotto la guida di Reinhard Heydrich, venne creato un servizio segreto all'interno delle stesse SS, il famigerato Sicherheitsdienst (SD).
Il consolidamento del potere
Dopo la vittoria alle elezioni del 1933 e la nomina a Cancelliere, Hitler si accorse che le squadre delle SA, indisciplinate e violente, non erano più necessarie; anzi, costituivano un fattore di disturbo e di pregiudizio per la sua immagine di uomo votato all'ordine e alla pace sociale, ed erano altresì un ostacolo alla strada per il rafforzamento del suo potere. Il generale Werner von Blomberg, ministro responsabile della Reichswehr, era stato molto chiaro: Hitler avrebbe potuto contare sull'appoggio dell'esercito, della marina e della nascente aviazione solo se fossero rimaste le uniche forze armate del Reich. Anche negli ambienti tradizionalisti e conservatori dell'economia e della politica si guardava con diffidenza e con paura all'armata popolare, animata da idee rivoluzionarie ed anticapitaliste, guidata dal turbolento Ernst Röhm.
Anche all'interno dello stesso NSDAP vi erano correnti, spinte da interessi personali, che volevano infrangere il potere delle SA: una era guidata da Hermann Göring, che temeva che l'aumento del potere di Röhm lo avrebbe scalzato di fatto da "numero due" del partito; l'altra corrente era guidata appunto da Himmler, che mal sopportava che le SS fossero ancora formalmente subordinate alle SA.
Le SS ebbero un ruolo di assoluto rilievo nella preparazione e nell'esecuzione di quella che sarebbe passata alla storia come la "notte dei lunghi coltelli": fu lo stesso Heydrich a provvedere alla falsificazione dei documenti che avrebbero dovuto dimostrare che le SA stessero preparando un colpo di Stato, mentre Himmler portò personalmente la notizia e le "prove" del complotto di Röhm a Hitler. Il 30 giugno 1934 Röhm, i vertici delle SA e altri vecchi avversari di Hitler, come Kurt von Schleicher, Gustav von Kahr e Gregor Strasser, vennero eliminati come nemici dello Stato.
Mostrina
Come "ricompensa" per il ruolo svolto, Himmler ottenne il controllo della Gestapo, la polizia politica segreta, e il 20 luglio 1934 Hitler firmò un decreto con il quale elevava le SS a organizzazione autonoma nell'ambito dello NSDAP. Himmler però non avanzò solamente all'interno del partito ma anche nell'ambito dello Stato. Infatti, quando il Partito nazionalsocialista, il 9 marzo 1933, aveva preso il potere in Baviera, Himmler aveva assunto il controllo della polizia: da lì mosse anche all'assorbimento delle forze di polizia degli altri Länder, fino a che, nel maggio del 1934 ebbe il comando di tutte le forze di polizia con l'eccezione di quella della Prussia (ancora sotto il controllo di Göring in qualità di ministro degli Interni dello stato prussiano). Il 20 novembre dello stesso anno, Göring, suo malgrado, gli trasmise tutti i poteri e le competenze operative della polizia prussiana.
Nel giugno del 1936 Himmler venne nominato Chef der Deutschen Polizei (ChdDtP), ovvero comandante dell'intera attività di polizia, politica e segreta dell'intera Germania: in questa sua nuova funzione, Himmler poteva partecipare alle riunioni del governo Hitler, poiché la sua carica equivaleva a quella di un ministro; da allora la polizia non fu più un organo dello Stato, ma uno strumento del potere del Führer. Il 26 giugno 1936 Himmler emise un decreto per procedere alla riorganizzazione della polizia tedesca: Kurt Daluege divenne comandante delle forze di polizia preposte all'ordine pubblico (Orpo); mentre Reinhard Heydrich assunse il controllo sulla polizia politica (Gestapo) e su quella investigativa (SD).
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