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domenica 22 maggio 2011

Tabu': Marchio D'Identita'

Tabu': Marchio D'Identita'


Tatuaggi, scarificazioni e mutilazioni volontarie comunicano agli altri chi siamo. Ma cio' che e' accettato in una cultura puo' essere inaccettabile o tabu' per altre.

INFOWEB
Il tatuaggio giapponese ha come fine quello di decorare il corpo, renderlo più sensuale ed elegante, l'eleganza, è infatti un concetto che si avvicina al termine "iki" è l'indole stessa dell'Horimono, sta tra "Buongusto""gusto""riservatezza""eleganza""equilibrio".
I tatuati giapponesi, nascondono al "pubblico" i loro tatuaggi, li vivono come una cosa intima e privata da condividere esclusivamente con chi è coinvolto nell' Horimono.
Si spogliano fieramente davanti ad un tatuatore o ad un tatuato ,condividendo con l'osservatore il capolavoro che copre sempre aree vastissime e ben delineate del loro corpo.
Come molti sapranno, è spesso vietato ai tatuati frequentare bagni pubblici, "Onsen" (le terme), spiagge pubbliche spesso espongono cartelli dove i tatuati sono pregati di non entrare....

Horimono infatti è solo il tatuaggio che copre come minimo le spalle ed i pettorali (gobu), che può essere gakubori con i classici sfondi neri sfumati o Nukibori, cioè senza sfondi(specialmente per il tatuaggio femminile).
Tradizionalmente si inizia facendo la schiena intera fino sotto alle natiche comprendendo o meno parte delle cosce.
Cominciare dalle braccia, è considerato poco "iki" per i tradizionalisti stretti.
La sfida nel comporre un Bodysuit è quella di creare un immagine unica, che si integri con le curve del corpo, che sfrutti la figura e la esalti, come un abito sartoriale di altissima qualità, ogni pezzo è unico ed irripetibile
Il bravo horichi (tatuatore), "legge" il corpo del cliente, lo studia, se sono presenti ad esempio altri tattoos eseguiti da altri tatuatori, cercherà di creare una composizione che bene si accosti a quella già presente, perchè l'intento del tatuatore non deve essere quello di esprimere se stesso sul cliente, ma quello di esprimere lo "spirito" che il cliente stesso vuol vedere sul suo corpo.
Esistono temi fondamentali nell'Horimono, le stagioni, gli elementi e le saghe epiche, mitologiche.
Il tatuaggio deve raccontare una storia che rappresenti la persona che la porta addosso.
La scelta dei soggetti, implica la scelta degli sfondi.
Ad esempio nel tatuaggio delle Koi, l'accostamento più congeniale è la cascata con le foglie di acero ed i crisantemi.
Non a caso, nella leggenda delle carpe che risalgono la corrente nell'intento di arrivare alla porta di Bishamon per divenire draghi ed avere la vita eterna,la stagione è l'autunno, che in giappone sempre viene rappresentato da Momigi(foglie d'acero rosse) e Kiku(crisantemi).
Non si mescolano i fiori di divese stagioni, non è coerente.

La soggettistica è legata strettamente alla grafica, ed alla mitologia, al teatro ed alle leggende di fantasmi, alla religione scintoista o buddista...
Horimono per essere un vero tatuaggio degno di rispetto deve rappresentare l'eleganza e l'equilibrio, questi sono i due concetti cardine, il primo ispirato alla maniacale ricerca della perfezione e della bellezza,il secondo ispirato al taoismo, al bilanciamento perpetuo di positivo e negativo, maschile e femminile, bianco e nero....

La tecnica Tebori
La tecnica Tebori, è quello che tutti considerano la caratteristica più tipica del tatuaggio tradizionale giapponese.
Un tempo infatti linee, sfumature e riempimenti venivano fatti esclusivamentei a mano.
Gli Horichi(tatuatori), fissavano all'estremità di delle bacchette di bamboo, lunghe circa 30 cm gli aghi legati con filo di seta e cera.
Per le linee si adoperava una configurazione tipo ago "flat rounded", e le linee si tracciavano di taglio, con l'immancabile inchiostro Sumi, poi c'erano diverse tecniche di sfumatura(bokashi) e riempimento del colore.
Per sfumare e colorare, vengono usate tre file di aghi flat rounded sovrapposte, la prima in alto, più avanzata, la seconda e la terza a scalare, questo per permettere l'introduzione di tutti gli aghi nella cute.
Il procedimento di sfumatura è leggermente diverso da quello di campitura.
La tecnica Akebono, che serve appunto per fare i neri profondi e le campiture in genere, è un movimento semirotatorio del braccio che tiene la bacchetta, gli aghi penetrano nella cute con una certa inclinazione ed escono con un'altra.
Oggi sono pochi i tatuatori che continuano ad usare questa tecnica, che per alcuni è irrinunciabile, per altri solo folcloristica...

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