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sabato 14 maggio 2011

Tabu' : Nudita'

Tabu' : Nudita'


Nella cultura occidentale, poche cose sono controverse come il corpo umano. Per alcuni, infatti, togliersi i vestiti e' un atto liberatorio, per altri invece e' un atto indecente, e' tabu'.

INFOWEB

Chiesa Evangelica Nudista
Una chiesa della Virginia ha optato per delle funzioni religiose “nature”.I fedeli possono presentarsi nudi. Anche perché il pastore,Allen Parker, è il primo ad officiare la messa senza abiti. “A Dio non importa se siamo vestiti o meno”, ha detto un fedele. Tesi sposata dal pastore, che fa notare: “Gesù era nudo quando è nato quando è stato crocifisso e quando è resuscitato.”

Naturismo
Il naturismo è un movimento che si propone di promuovere un contatto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali, partendo dal rispetto verso le persone, per arrivare al rispetto degli animali e dell'ambiente attraverso uno stile di vita che vede la nudità come logica conseguenza del proprio modo di essere interiore. Un naturista ha una vita sana, si alimenta con prodotti naturali, pratica attività sportiva all'aria aperta e il suo stare nudo ha una componente sociale, che infatti realizza sia in spazi privati che in spazi pubblici.
Il nudismo invece è inteso più propriamente come la semplice pratica del nudo, anche se spesso viene confuso con il naturismo. Viene praticato prevalentemente in zone balneari, senza particolari convinzioni legate al rispetto della natura o ad una vita sana. Talvolta il nudista condivide col naturista ambienti come spiagge o saune, oppure non condivide l'atteggiamento di chi anche in spiaggia segue la moda per la scelta dei costumi, che infatti preferisce non indossare. Il nudista solitamente non crea associazioni come invece avviene con il naturismo. In questo senso quindi si può dire che essere un naturista implica essere anche un nudista mentre il contrario non è necessariamente vero.
Numerosi termini, come ad esempio nudità sociale, sono stati proposti come sostitutivo dei due termini suddetti senza però assumere la diffusione dei precedenti.

Filosofia naturista
I naturisti pensano che la nudità non sia né degradante, né immorale, né indecente, argomentando che il nudismo è uno stato naturale poiché l'essere umano è nato in stato di nudità.
Il naturista desidera vivere nel rispetto del proprio corpo, avendo cura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementi naturali. Tra i naturisti è altresì piuttosto comune la convinzione che l'esposizione del corpo nudo offra numerosi benefici alla salute psico-fisica, e permetta una migliore accettazione di sé stessi e degli altri. Nei centri naturisti è prevalente la presenza di famiglie e di persone di età matura, meno frequenti i giovani; nei luoghi dove è permesso ma non obbligatorio, gli uomini che lo praticano sono più delle donne.
L'aspetto storico più importante, è la connessione della nascita di questo movimento di pensiero e stile di vita con le istanze di Libertà (magari nell'ambito del socialismo anarchico), della reazione all'inurbamento selvaggio e disordinato (di cui parla magistralmente Jack London ne “Il popolo dell'abisso”) conseguente ad una rivoluzione industriale che aveva perso ogni controllo, la riscoperta di nuove forme di spiritualità (magari piuttosto confusa, ma di evidente reazione alle religioni istituzionalizzate “di stato”), di recupero del valore del corpo in connessione con la psiche correlato alla scoperta della psicanalisi (dalle prime insicure teorie freudiane sino ad arrivare a Jung ed a Lowen).
Tutto questo fa si che coloro che aderirono a questo movimento di pensiero fossero anche portatori delle istanze di “liberazione sessuale” di matrice psicoanalitica e socialista rappresentando la “reazione” alla repressione ufficializzata della sessualità perdurata dal primo Medioevo agli inizi del Novecento, ma non certo che praticassero riti orgiastici come spesso s'è verificato in certe sette neo-pagane da tempi remoti sino ai giorni nostri.
Sicuramente Naturisti a pieno titolo erano gli aderenti al movimento hippies negli anni sessanta e settanta (anche se in questo ambito l'impiego diffuso di droghe più o meno leggere era di quanto più distante ci fosse alla filosofia naturista), che molto ha contribuito ad una sua diffusione nel mondo, come a rendere comunemente accettate certe idee che erano considerate quantomeno sovversive sino agli anni cinquanta.
Privo invece di qualsiasi rilevanza culturale è il naturismo (o meglio, il nudismo) modaiolo che si ripropone sui media all'inizio, ogni anno, della buona stagione, che anzi contribuisce a dare una visione quanto mai limitativa e distorta di questo movimento di pensiero. Qui si rimarca la sostanziale differenza tra "Naturismo" e "Nudismo". Su un piano strettamente filosofico, inoltre, si potrebbe rimarcare una sostanziale differenza esistente tra l'essere "nudi" e "svestiti". Pertanto la nudità, che abbiamo definito come non accidentale, ma voluta o comunque espressione culturale, è un'espressione integrale di corporeità e di vita. In questo specifico stato di nudità c'è una manifesta intenzione di massimizzare l'espressione corporea. Simbolicamente, a meno che ciò non sia conseguente a ragioni contingenti (quale la temperatura dell'ambiente, troppo bassa o troppo alta), l'indossare un abito equivale a l'indossare una maschera, e una maschera o nasconde o identifica un ruolo (quale le maschere da commedia e da tragedia greche, o le maschere rituali impiegate presso certi popoli).

Gli elementi centrali della filosofia Naturista sono così riassumibili:

la riscoperta del valore del corpo in relazione anche al benessere psichico;
una visione equilibrata della relazione tra corpo e sessualità;
l'utilità psicofisica di una pratica sportiva o comunque di un regolare esercizio fisico;
la riscoperta della “medicina naturale” e delle “medicine complementari” (così dette alternative), che, soprattutto, si rivolgono alla conservazione della salute e che allargano la visione terapeutica dalla patologia del singolo organo al recupero del benessere di tutto il corpo e della sfera psichica connessa, anche con la riscoperta e valorizzazione della fitoterapia, dell'omeopatia, della medicina etnica, dell'osteopatia, ecc.;
correlatamente alla presa di coscienza della necessità di un miglioramento qualitativo dell'alimentazione, con la presa di coscienza dell'importanza degli alimenti integrali, dei prodotti dell'agricoltura biodinamica, della dieta vegetariana, ecc.;
addirittura con la presa di coscienza della necessita di un cambiamento delle tecniche didattiche tradizionali per un migliore sviluppo della personalità (Adolphe Ferriere);
la prioritaria necessità della tutela e del rispetto dell'ambiente tanto naturale che antropizzato;
la necessità del recupero di forme di socialità e momenti di vita collettiva di alto livello qualitativo.

Togliersi i vestiti può essere una reazione anticonformista, una espressione di libertà, un atto di protesta od altro. Lo stare nudi in spiaggia od in casa può essere la ricerca di un benessere (dopo un primo momento di adattamento ci si avvede in maniera chiara del senso di benessere che si riceve dal contatto con l'aria libera e della libertà di movimenti che pian piano si acquista). Ma questo è solo un aspetto del Naturismo, il più eclatante secondo la visione comune, ma appunto è solo un aspetto di uno stile di vita e di un modo di pensare che implica una certa visione globale dell'esistenza e dell'Uomo.

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