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venerdì 23 settembre 2011

Gli Apostoli Del Nazismo : Ribbentrop

Gli Apostoli Del Nazismo : Ribbentrop


Il barone Joachim von Ribbentrop (Wesel, 30 aprile 1893 – Norimberga, 16 ottobre 1946) è stato un politico tedesco, ministro degli esteri della Germania nazista dal 1938 al 1945.

Gioventù e prime esperienze politiche
Nacque da una famiglia benestante di origine sassone. Il padre Richard era ufficiale dell'esercito; la madre Sophie Hertwig era figlia di un possidente terriero. Secondo diversi storici, il "von" del cognome sarebbe stato aggiunto dallo stesso Ribbentrop per attribuirsi ascendenti nobili che non aveva. La sua gioventù risultò quanto meno singolare per un adolescente dell'epoca. Nonostante i genitori lo spingessero verso una carriera militare, egli all'età di soli 17 anni decise di abbandonare gli studi per recarsi in Nord America, inseguendo il desiderio di perfezionarsi nelle lingue straniere. Nel 1910 approdò a New York, dove intraprese con scarso successo una carriera di giornalista. Dopo pochi mesi si trasferì in Canada, dove grazie al denaro della madre riuscì ad inserirsi nella buona borghesia canadese, e in breve riuscì anche a fondare un'azienda che importava champagne dalla Francia, attività che si rivelò di discreto successo.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, decise di tornare in patria ed arruolarsi. Sfiorò la cattura quando la nave dove prestava servizio venne attaccata e catturata degli inglesi, ma riuscì a scamparla e nel breve volgere di pochi mesi riuscì a conquistarsi la croce di ferro di prima classe. Nel 1915, in virtù della sua conoscenza delle lingue e della cultura anglosassone, venne trasferito dal campo agli uffici ed adibito a compiti di carattere diplomatico. Nel 1918 venne inviato ad Istanbul come reggente plenipotenziario del consolato tedesco. Partecipò anche alla delegazione tedesca che nel 1918 firmò il trattato di pace a Versailles.
Finita la guerra sposò Annelies Henkell figlia del maggior produttore dell'epoca di spumanti tedeschi. Lavorò come direttore della sede di Berlino dell'azienda del suocero. Questa occasione gli consentì di superare senza problemi gli anni della grande depressione economica. Riuscì anche a fondare una sua ditta: la "Schonberg & Ribbentrop" unica importatrice in Germania di champagne francesi e liquori inglesi.
Acquisì il "von" davanti al cognome (che in tedesco corrisponde alla nobiltà) facendosi adottare dalla zia. Grazie a questa manovra riuscì ad entrare, non senza il determinante aiuto del suo amico Franz von Papen, nei circoli aristocratici di Berlino.
Queste conoscenze si sarebbero rivelate utili, in seguito, per la sua carriera diplomatica nella Germania nazista.

La carriera politica nella Germania di Hitler
Ribbentrop conobbe Hitler nel 1929, ma si unì al Partito Nazionalsocialista solo nel 1932. Grazie alla sua conoscenza degli affari esteri venne fin dall'inizio adibito ad incarichi di carattere diplomatico all'interno del partito. Quando Hitler prese il potere, fu anche grazie a Ribbentrop, il quale convinse il suo amico Franz von Papen ad accordarsi con i nazisti. Ribbentrop fu incaricato da Adolf Hitler di creare una sorta di "ministero della propaganda segreto", con il compito di divulgare l'ideologia nazista nei "salotti bene" nella Germania degli anni trenta.
Il primo incarico diplomatico ufficiale di rilievo lo ricevette nel 1935 quando negoziò con il Belgio il trattato di neutralità del paese. Nel 1936 fu incaricato di recarsi a Londra per impedire all'Inghilterra di intervenire in favore della regione della Renania, appena occupata dall'esercito tedesco. Divenne ministro degli esteri nel 1938 in sostituzione di von Neurath, nell'ambito di una radicalizzazione in senso anti-britannico della politica estera tedesca, e tale carica conservò fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Nel 1939 Ribbentrop ottenne quello che sarebbe stato il suo più grande successo diplomatico. Nell'agosto di quell'anno si reca in Unione Sovietica per ottenere un patto di "non aggressione" tra la Germania nazista e Stalin. L'impresa riesce, il 23 agosto il ministro degli esteri sovietico Molotov firma il trattato. Ribbentrop rientra in patria con un prezioso documento che consentirà ad Hitler di potere preparare con calma la guerra contro le democrazie occidentali, dopo aver temporaneamente allontanato la minaccia dell'Unione Sovietica. Il 1º settembre la Wehrmacht entra in Polonia, comincia così la seconda guerra mondiale. Con l'acuirsi del conflitto, il ruolo della diplomazia conosce un forte declino. Il colpo di grazia alla carriera diplomatica glielo fornisce proprio colui che lo aveva elevato ad un rango politico così elevato: Adolf Hitler. Nel giugno del 1941 parte l'invasione dell'Unione Sovietica. Il Patto Molotov-Ribbentrop non ha più valore, la più grande vittoria diplomatica di Ribbentrop sparisce per sempre.
Il ministro degli esteri viene messo da parte, da quel momento la sua figura servirà solo per apporre firme su documenti e trattati stipulati con paesi vassalli come: Bulgaria, Ungheria o Romania, che finiscono per allearsi e scendere in guerra al fianco della Germania nazista, non solo per personale convinzione ma anche per forti pressioni da parte di Berlino. Nel 1941 nasce all'interno del ministero un ufficio creato dalle SS: l'Abteilung Deutschland (Ufficio Germania), divenuto poi Inland alla cui direzione Ribbentrop pose il suo amico Martin Luther. L'Inland aveva il compito di occuparsi della cosiddetta: "questione ebraica". Proprio da questo ufficio, o meglio dalla sezione III, nacque il "Piano Madagascar" ideato da Franz Rademacher per l'ipotetica deportazione degli ebrei europei nell'isola africana. Successivamente questo ufficio si preoccupò di inviare alle ambasciate ed ai consolati tedeschi le istruzioni per l'attuazione delle misure di deportazione. Il coinvolgimento di Ribbentrop nel piano di deportazione e sterminio degli ebrei fu a questo punto inequivocabile.

La fine del Reich ed il processo di Norimberga
Con la disfatta della Germania nazista ed il suicidio di Adolf Hitler il 30 aprile 1945, Ribbentrop riceve l'incarico dal Grandammiraglio Karl Dönitz di far parte del nuovo Governo della Germania, ma decide di darsi alla macchia. Il suo intento sarà quello di sfruttare le sue conoscenze diplomatiche per cercare di fuggire in Sud America, operazione che riuscirà a parecchi criminali nazisti in quel periodo così convulso.
Ribbentrop, però, non riusci a fuggire ed il 14 giugno 1945, nei pressi di Amburgo, cadde nelle mani degli Inglesi.
Egli fu uno dei personaggi di spicco tra gli accusati al Processo di Norimberga, dove fu giudicato colpevole di: cospirazione contro la pace, atti di aggressione, crimini contro la pace, crimini contro l'umanità e violazione della Convenzione di Ginevra. Fu condannato a morte. La pena venne eseguita il 16 ottobre 1946. Poiché Göring si era tolto la vita prima di salire sul patibolo, Ribbentrop fu il primo a venire giustiziato. Le sue ultime parole furono: "Dio protegga la Germania. Il mio ultimo desiderio è che la Germania realizzi il proprio destino, e venga raggiunto un accordo fra l'Est e l'Ovest. Spero che vi sia la pace nel mondo."
Da alcuni fu definito: "Il boia con la Feluca", "Diplomatico senza scrupoli "," Bismarck del Terzo Reich ". Da Galeazzo Ciano: "Vanitoso, frivolo e loquace". Da Benito Mussolini:"... bastava guardargli la testa per capire che aveva poco cervello". Da Hermann Göring: "Primo pappagallo di Germania", "quel borioso Pavone", "quel pazzo criminale"

http://it.wikipedia.org/wiki/Joachim_von_Ribbentrop

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